Le emozioni sono presenti in tutte le nostre esperienze quotidiane, viviamo di emozioni, niente di ciò che ci accade è esente da loro.
Le emozioni hanno il potere di condizionare il nostro umore e influenzare le nostre decisioni, i nostri comportamenti e il modo in cui ci relazioniamo con gli altri.
Come genitore ogni giorno hai a che fare con le tue emozioni e con quelle di tuo figlio. Ti sarai reso conto che il Mondo Emotivo del bambino è in parte differente da quello dell’adulto e che le emozioni di tuo figlio spesso sono difficili da gestire. Ora vedremo insieme perché.
Conoscerle meglio il Mondo Emotivo di nostro figlio ci permetterà di agire in maniera efficace.
Iniziamo da 3 caratteristiche delle emozioni che sono comuni nel bambino come nell’adulto:
Le emozioni sono la risposta a uno stimolo.
Anche se ai nostri occhi ci possono sembrare emozioni spontanee, imprevedibili, venute dal nulla e incontrollabili, sono sempre la risposta a un certo stimolo. Pertanto, non sorgono senza motivo. C’è sempre un “qualcosa” che ha scatenato quella determinata emozione.
Le emozioni sono contagiose.
Quando sono autentiche, le emozioni si contagiano e i bambini sono molto più sensibili rispetto a noi adulti al contagio emotivo. Ciò è dovuto al lavoro dei neuroni specchio.
Questa è una bellissima notizia perché possiamo sfruttare questa contagiosità a nostro favore! Faccio un esempio: se un bambino è molto arrabbiato, non servirà a nulla alterarci a nostra volta, dovremo invece parlare con lui con tono dolce e calmo. Il nostro atteggiamento, anziché gettare benzina sul fuoco se ci fossimo alterati anche noi, contribuirà a guidarlo verso uno stato più rilassato.
Importanti naturalmente sono le parole che utilizzeremo affinché possa sentirsi compreso e amato, ma ancor di più in questi casi ha grande influenza la comunicazione non verbale.
Se hai letto Genitori al contrario, ti consiglio a questo proposito di riguardare la Strategia n6 (Connettersi al Cuore) e lo Strumento n6 (Sistema Circolare di Connessione al Cuore) per sapere come portare tuo figlio in uno stato di Integrazione.
Le emozioni ci forniscono utili informazioni sul nostro stato interno.
E non possiamo ignorarle e far finta di niente! La nostra più grande preoccupazione dovrebbe essere quella di decifrare tali informazioni per portare alla luce il nostro stato interno.
Nei bambini, poiché il loro cervello è in maturazione, le emozioni si esprimono in maniera più intensa, esplosiva e attraverso il corpo e il comportamento. Vediamo più nel dettaglio.
Le emozioni nel bambino sono molto intense ed esplosive.
In quanto mamma o papà…credo che di questo te ne sia accorto! Non è una novità, lo vivi in famiglia tutti i giorni, giusto?
Avrai anche notato che il grado di intensità espressa non ha a che fare con la gravità o meno della situazione. Intensità e gravità non sono correlate tra loro. Succede infatti che vengano alterati in maniera forte da qualcosa di assolutamente insignificante ai vostri occhi, oppure si può presentare esattamente la situazione opposta!
Questa è una grande lezione per noi genitori. Dobbiamo accettare l’emozione così come si presenta, lasciando da parte il nostro giudizio personale riguardo se l'intensità è appropriata o meno alla situazione e prendere atto che il nostro modo di vedere il Mondo non coincide con il suo.
Noi, neutrali (nel senso di senza giudizio) ed empatici allo stesso tempo avremo la grande responsabilità di aiutarli a regolare e gestire la tempesta di emozioni che sentono arrivare dal loro corpo.
Come conseguenza di questa intensità emotiva che non riescono e non sanno controllare, si ha un sentimento di sopraffazione tale per cui finiscono per esplodere in modo da lasciare andare e svuotare tutto quel carico emotivo che sentivano, e che a causa della loro giovane età, non sanno incanalare, regolare o controllare diversamente.
Le emozioni nei bambini sono frequenti e mutevoli.
Già dalla nascita i bambini vivono di sensazioni al 100%, le parti più logiche o razionali del cervello sono ancora molto immature per cui i bambini vivono costantemente immersi nelle emozioni, ogni esperienza passa attraverso l’emozione e il percepirne le sensazioni attraverso il proprio corpo, per questo ci appaiono così frequenti.
Le loro emozioni cambiano in millesimi di secondo: è straordinario vederli passare dal pianto alle risate e viceversa in un batter d'occhio! Questo avviene perché i bambini vivono totalmente nel presente, nel qui e ora.
Qui viene fuori una nostra credenza erronea riguardo le emozioni, dovuta alla nostra razionalizzazione su di esse. Pensiamo che se nostro figlio ha queste manifestazioni brevi e mutevoli è perché l’emozione che prova non è autentica o stia addirittura facendo i capricci. In realtà non è così. È solo dovuta al suo essere bambino. Io ci vedo solo meraviglia in questo!
Le emozioni nel bambino evolvono crescendo.
La loro intensità cambia durante l'infanzia, ad esempio la rabbia è molto intensa nella fase da 1 a 3 anni e poi diminuisce perché il bambino tollera meglio la frustrazione e acquisisce strumenti per gestire le sue emozioni. Invece alcune paure appaiono quando il bambino diventa più consapevole di sé stesso e dell'ambiente, ad esempio la paura dell'oscurità di solito compare verso i 3-4 anni.
Tutto muta in base al suo sviluppo cognitivo, emotivo e fisico.
Le emozioni nel bambino si esprimono attraverso il corpo e il comportamento.
Cosa noti in tuo figlio quando è arrabbiato? Che esprime questa emozione non con le parole (ad esempio dicendo “mi sento arrabbiato") ma con il corpo (pugni e mascelle serrate, grida, movimenti energici delle mani e dei piedi, pianto, ecc...) e con il comportamento (colpire, spingere, ...). Questo perché non ha ancora raggiunto la maturazione linguistica per poter esprimersi verbalmente, o se questo stadio è stato raggiunto non ha ancora la capacità di tradurre in parole quello che prova.
Queste manifestazioni fisiche e comportamentali che ci insegnano?
Che tutti i comportamenti sono guidati da un'emozione. Il nostro errore è quello di prestare sempre attenzione al comportamento e non alle emozioni. Ci concentriamo su cosa fa il bambino e come lo fa, ma non sul perché lo fa. Lì invece sta la chiave. Se ci occupiamo solo del comportamento, l'emozione rimane fuori, non viene presa in considerazione.
Tieni sempre a mente che i bambini principalmente sentono, mentre gli adulti pensano e che i bambini non sono sempre in grado di ragionare e agire di conseguenza, stanno ancora imparando a gestire il loro Mondo di Emozioni.
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