Nel progetto Emospace protagonista è il mondo emotivo del bambino.
Si parte verso Nuovi mondi ad esplorare, conoscere e comprendere le emozioni che fanno parte dell’Universo personale con la finalità che il bambino possa diventare “Emotivamente Competente”.
Cosa intendo con il termine “Emotivamente Competente”?
Che il bambino sia in grado di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole e sereno le proprie ed altrui emozioni, in modo che possa guidare i propri pensieri e le proprie azioni.
Riprende il concetto di Intelligenza Emozionale di D. Goleman:
“L'intelligenza emotiva è un modo di interagire con il mondo che tiene conto dei sentimenti e comprende abilità come controllo degli impulsi, autocoscienza, motivazione, entusiasmo, perseveranza, empatia, agilità mentale. Configurano tratti caratteriali come l'autodisciplina, la compassione o l'altruismo, che sono indispensabili per un buono e creativo adattamento sociale”
Il progetto Emospace intende fornire strumenti, suggerimenti, e materiale ai genitori (e non solo), affinchè possano essere guida e sostegno per i propri figli nell’acquisizione delle abilità relative all’ambito dello sviluppo emotivo.
Perché ritengo così importante l’Intelligenza Emotiva?
Per spiegarti il mio punto di vista ti propongo di rispondere a questa domanda:
Cosa vuoi veramente per i tuoi figli?
Ho quasi la certezza che la tua risposta possa essere contenuta in queste affermazioni:
✓ voglio che abbiano una vita equilibrata, sana e felice;
✓ voglio che sappiano come superare le avversità
✓ voglio che sappiano come regolare le proprie emozioni e non siano sovrastati da esse
✓ voglio che siano in grado di affrontare momenti difficili, prendendo le decisioni più corrette anche in situazioni stressanti;
✓ voglio che godano di una buona autostima
✓ voglio che godano di buone relazioni sociali
✓ voglio che siano empatici
✓ voglio che siano compassionevoli, tolleranti, solidali, altruisti.
✓ voglio che abbiano un buon senso dell'etica e della morale
Insomma, che diventino delle buone persone, siano felici e che abbiano successo nella vita.
E ora veniamo al dunque: Pensi che queste qualità si possano sviluppare semplicemente riempiendo la sua mente di conoscenze o informazioni?
Torniamo a Goleman.
Goleman spiega che la nostra mente è divisa in due parti: una mente che pensa (la nostra parte cognitiva, legata al cervello) e una mente che sente (legata a emozioni e cuore). Queste due menti sono ugualmente importanti, perché interagiscono e si collegano, dando luogo alla nostra vita mentale. Non possiamo concentrarci su una sola di queste e se lo facciamo, la nostra vita sarà incompleta e sarà più difficile per noi raggiungere il benessere e la felicità.
Prosegue ancora dicendo: “È un errore pensare che cognizione ed emozione siano due cose completamente separate. Sono la stessa area del cervello. Aiutare i bambini a gestire meglio le proprie emozioni significa che possono imparare meglio e che possono essere più felici."
E ora lo dimostrano anche le Neuroscienze: apprendimento ed emozioni sono strettamente legate.
Quindi: vogliamo che nostro figlio sia una buona persona, sia felice e che abbia successo nella vita. Affinché ciò avvenga deve possedere abilità e qualità delle persone che possiamo definire “emotivamente intelligenti”. Se ci rifletti sopra ti accorgerai che queste capacità hanno tutte a che fare con le nostre emozioni e come le gestiamo.
In quanto genitori non possiamo solo occuparci degli aspetti fisici e cognitivi del bambino, dobbiamo anche prestare particolare attenzione al suo sviluppo sociale ed emotivo, solo così il bambino potrà raggiungere uno sviluppo completo, in modo da diventare un adulto felice, responsabile, equilibrato, che abbia successo nella vita, in ambito personale, professionale e sociale.
"Almeno l'80% del successo nell'età adulta proviene dall'intelligenza emotiva", Daniel Goleman
Poco fa abbiamo parlato del concetto delle 2 menti di Goleman.
Ora aggiungiamo un’ulteriore informazione: durante l'infanzia la mente che sente è completamente sviluppata, mentre la mente che pensa è in costruzione. Già alla nascita i bambini vivono di sensazioni al 100%, e le parti più logiche e razionali sono ancora molto immature. Ecco perché i bambini vivono dei veri e propri tsunami emotivi e fanno fatica a gestire le proprie emozioni: il loro cervello non è ancora pronto per questo. Questo è importante tenerlo sempre ben a mente.
Vivono tutto in maniera più intensa di noi adulti, ma mancano di consapevolezza emotiva e abilità cognitive, nonché del vocabolario per esprimere ciò che sentono e, ovviamente, di risorse per sapere come gestire ciò che accade loro.
Ed è qui che il genitore ha bisogno di strumenti per sapere cosa fare. Il compito del genitore è di aiutarli e accompagnarli in questo apprendimento emotivo così importante e determinante per tutta la sua vita presente e futura.
Iniziamo quindi a cambiare prospettiva: quando tuo figlio è in piena tempesta emotiva, non devi bloccare e soffocare quell'emozione, ma puoi cogliere l'occasione per fargli consapevolizzare come si sente e come può gestire il suo stato per tornare in equilibrio. Se è già più grandicello può prestare attenzioni ai pensieri girano per la testa quando sta vivendo l’emozione, ai cambiamenti fisici del suo corpo, alle sensazioni, ecc
In Emospace troverai molte risorse a riguardo e ti spiegherò come metterle in pratica quotidianamente per arrivare alla Competenza Emotiva.
La grande opportunità che hai essendo genitore è che non dovrai andare a cercare il momento opportuno, ogni momento è motivo di apprendimento. Condividendo il tempo con i bambini, avrai già capito che il suo mondo è pieno di momenti con un carico emotivo elevato. L'importante è, come accennavamo, cambiare punto di vista e vedere quei momenti come un'opportunità di crescita per tutti, un'opportunità per avvicinarsi alla Competenza Emotiva.
Nella nostra interazione con i bambini e, soprattutto, quando ci sono momenti di elevato carico emotivo, non dobbiamo, come viene spontaneo, tentare di soffocare e spegnere l’emozione in atto o fare in modo che passi in fretta, ma dobbiamo sfruttare quei momenti per aiutarli ad apprendere e progredire.
Questo cambio di prospettiva è la base di tutto.
Ogni crisi di rabbia, ogni litigio tra fratelli, ogni momento di tristezza, ogni paura espressa o non espressa palesemente sono una opportunità che ci viene presentata per aiutarli a capire meglio se stessi, a sapersi gestire, a rispettare maggiormente l’altro, ad accrescere l’empatia, a divenire sempre più consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni.
Siamo pronti per avventurarci in questo affascinate Mondo delle Emozioni?